Lo yoga ci insegna che esiste un corpo “fisico”, grossolano, fatto di muscoli, ossa, legamenti, etc., ed un corpo “energetico”, sottile, fatto di energia vitale chiamata Prana, e relazionato agli aspetti psichici del nostro essere, come la mente e il pensiero.
Il Prana scorre in tutto il corpo attraverso dei canali energetici chiamati Nadi, che per struttura e diramazione possono essere associati al sistema nervoso.
Quando le Nadi si incontrano formano un centro energetico, ovvero un Chakra; i Chakra principali sono 7, e sono situati lungo la colonna vertebrale; ad ognuno di essi è associato un ruolo ben preciso:
- Sicurezza – (1° Chakra)
- Piacere, sessualità (2° Chakra)
- Potere personale (3° Chakra)
- Amore (4° Chakra)
- Comunicazione (5° Chakra)
- Immaginazione (6° Chakra)
- Illuminazione (7° Chakra)
Quando pratichiamo yoga stimoliamo questi centri energetici, che agiscono a livello mentale, risvegliando in noi emozioni e stati di consapevolezza collegati alle caratteristiche del centro energetico in cui si manifestano.
Acquisire consapevolezza significa essere in grado di comprendere meglio la natura dei problemi che la vita ci mette di fronte, significa diventare più responsabili dei propri gesti e dei propri pensieri, significa farsi delle domande, osservare i nostri comportamenti, ed avere voglia di riportare equilibrio dove ci accorgiamo che ne manca.
Lo yoga ci insegna a vivere il “qui e ora”
Un invito che lo yoga ci fa a non lasciare che i nostri pensieri e il nostro modo di essere vengano influenzati da ciò che non possiamo controllare, a lasciarci alle spalle ciò che è passato, (e che magari ci fa soffrire), e ciò che è lontano, (e che quindi non possiamo controllare.)
Ci insegna a prenderci cura del nostro corpo
Lo yoga è una disciplina che tende a dare ampio spazio alla cura del corpo, e sono moltissime le tecniche che si possono adottare per prendersi cura del proprio corpo, una tra queste è proprio l’alimentazione:
Ci insegna ad alimentarci con amore
una regola molto semplice, che si basa sul principio dell’equilibrio.
L’alimentazione di uno yogin è basata sui principi dell’Ayurveda, ovvero la tradizionale medicina indiana, la più antica al mondo, i cui insegnamenti risalgono ai Veda, i famosi testi sacri scritti appunto oltre 4000 mila anni fa, che si basa proprio sulla ricerca dell’equilibrio.
L’Ayurveda, infatti, non seziona il cibo in proteine, carboidrati o grassi, ma li classifica secondo l’effetto che hanno sul corpo e la mente:
- il cibo Satvico è quello che ti fa sentire “leggero”; (la maggior parte di frutta e verdura),
- il cibo Rajasico è quello che provoca “l’irrequietezza”; (caffè, cioccolato, peperoncino, alcolici),
- il cibo Tamasico è quello che ci rende “letargici” (cipolla, aglio, funghi, formaggi con muffe).
L’alimentazione quindi è considerata un mezzo per ristabilire equilibrio nel corpo.
Sempre secondo la tradizione, l’alimentazione di uno yogin si deve basare principalmente sul consumo di frutta, verdura e cereali, e, secondo il principio della non violenza (Ahimsha), anche nell’astensione dal sacrificio di tutte le forme di vita.
E’ per tutte queste ragioni che molti yogin sono vegetariani o vegani.
Ovviamente, non è assolutamente obbligatorio essere vegetariani per poter praticare yoga; caso mai, sarà la pratica dello yoga, e la comprensione dei suoi insegnamenti, a generare una maggiore sensibilità nei confronti di ciò che utilizziamo per alimentare il nostro corpo, e anche verso la quantità di cibo che ingeriamo.
Quando viene risvegliata in noi la consapevolezza che l’alimentazione è una questione davvero importante, e che il cibo non è solo una gratificazione emotiva, o un’azione con cui riempire un vuoto, ma è il nostro nutrimento e la nostra fonte di vita, che si inizia a sviluppare il desiderio di vivere l’alimentazione in maniera differente.
Ci ispira ad uno stile di vita “semplice”
“Per trovare la pace interiore vivi semplicemente; riduci ciò che ritieni necessario.”
Tuttavia, gli insegnamenti dello yoga ci guidano verso una maggiore comprensione del valore delle cose che ci circondano, e del fatto che esse richiederanno inevitabilmente cura ed attenzioni da parte nostra, e che proprio per questo motivo finiranno con l’occupare spazio anche nella nostra mente,; questo non si riferisce solo alle cose che già possediamo, ma anche a quelle che desideriamo, e che ogni giorno ci impegniamo a raggiungere, perché anche loro finiscono con il rubare spazio ai nostri pensieri.
Comprendere che la felicità non deriva dalle cose materiali non ci garantisce l’immunità dallo stress, dalle tensioni, o dalle preoccupazioni, ma ci aiuta a creare attorno e dentro di noi un ambiente che faciliti la convivenza con questi stati emotivi estremamente comuni nella nostra società.
Mai fatto yoga? Ve lo consiglio! 😉